Compagnie des Refuges Clarée Thabor
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Monte Niblè (3365m)

Dal rifugio Levi Molinari
Ascensione a una delle montagne più rappresentative della Val di Susa attraverso i suoi ultimi ghiacciai.

tappa 1
Dal rifugio Levi Molinari

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Dal posteggio superando la sbarra è necessario proseguire sulla strada sterrata che subito poco dopo diventa sentiero risalendo il vallone in direzione del colle che si apre davanti (Col d’Ambin). Bisogna quindi risalire il vallone tenendosi sulla sinistra orografica. Attraversato il Pian delle Marmotte si prosegue lungo il pendio meridionale del Colle d’Ambin con ripidi tornanti fino verso i 2.700 m. A questo punto si lascia la traccia del sentiero che conduce al vero Colle d’Ambin e si piega invece a destra per raggiungere un canale detritico che conduce ad un altro intaglio – il Colle d’Ambin Est (m. 2921.) nei pressi del quale si trova il Bivacco W. Blais (3 ore) Questa parte lungo il canalone, pur essendo un buon sentiero, se ancora innevato richiede prudenza in quanto molto ripido. Dal Colle si segue la cresta OSO, detritica e con tracce di sentiero, finché si arriva ad un evidente salto verticale. Portandosi a sinistra, sul versante francese, si abborda il ghiacciaio Ferrand, che si sale fino a quando diventa comodo ritornare sulla cresta. Si continua per quest’ ultima, costituita da sfasciumi e roccette, senza incontrare difficoltà fino alla vetta del Niblè (1,30 ora). Volendo è possibile proseguire fino alla Punta Ferrand: l’itinerario (F+) scende al colletto a quota 3.295, aggirando sul Glacier du Ferrand due torrioni isolati. Dal colletto si risale quindi la cresta sud ovest fino alla vetta della Punta Ferrand m. 3348 (0,45 ore) A seconda dell’innevamento bisogna valutare se risalire direttamente sul ghiacciaio oppure tenersi a destra del ghiacciaio proseguendo sugli sfasciumi.


Sicuramente una delle più impegnative escursioni raggiungibili dal rifugio, ma anche di maggior soddisfazione. Ci si muove in uno degli ultimi paesaggi glaciali della Val Di Susa. Il ghiacciaio del Niblè sulle carte francesi è chiamato Pointe de Ferrand, mentre la punta Ferrand è chiamata Pointe Niblè e anche le quote sono invertite. Il suo nome (in patois neble) significa nebbia o nuvola. In vetta al Niblè c’è una croce e dalla sua cima la vista in una bella giornata va dalla Vanoise al Rocciamelone, dall’Assietta allo Chaberton, dal lontano gruppo Des Ecrins ai vicini ghiacciai Galambra e i Fourneaux e il Sommeiller. La cima fu raggiunta nel 1873 dal famoso W.A.B. Coolidge che con sua sorpresa trovò un ometto di uno scalatore rimasto ignoto.
Attenzione : occorrono piccozza e ramponi, eventualmente uno spezzone di corda.
Maggiori informazioni

Refuge Levi-molinari

- 1849m
Altitudine di partenza1850 m
Altitudine di arrivo3365 m
Dislivello+1150
Tempi di percorrenza5h
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tappa 1
Dal rifugio Levi Molinari
Refuge Levi-molinari
Altitudine di partenza1850 m
Altitudine di arrivo3365 m
Dislivello+1550
Tempi di percorrenza5h
DifficoltàMolto difficile
Stagioned'estate